mercoledì 10 aprile 2013

CITTA' e ROVINA

UNA VISIONE PESSIMISTICA DELLA CITTA'
 
 




 

 
 
<<E' necessario ch'io esponga qui, in poche righe, le mie intenzioni di scrittore? Ho inteso dipingere il fatale decadere di una famiglia operaia, nell'ambiente appestato dei nostri sobborghi. Dall'abitudine di sbronzarsi e dall'infingardaggine, provengono il rilassamento dei legami della famiglia, le sozzure della promiscuità, il progressivo oblio dei sentimenti di onestà, e più in la ancora, a mo' di catastrofe, la vergogna e la morte. Si tratta puramente e semplicemente della morale in atto.>>
 
 
Jean Beraud Bd St Denis
 
L’assomoir. Particolare di un manifesto di T.A. Steinlen per la versione teatrale del romanzo 



 
Fin dalle prime pagine del romanzo l'autore mette in evidenza i difetti della città, vista come luogo dove si è continuamente tentati da vizi che ci allontanano dalla virtù e da una vita basata sull'onestà e sui valori della famiglia.
L'autore, come molti letterati del tempo patisce molto la chiusura della città, percepita come luogo che porta alla rovina e dove si recano i poveri contadini e operai, irrimediabilmente destinati a una vita di stenti.
Zolà, dopo aver accennato i suoi intenti nella prefazione, li mette fin da subito in atto, descrivendo una città GRIGIA e SOPPRIMENTE
 
L'Assomoir (parte1)


Nessun commento:

Posta un commento